22 DICEMBRE 2022

Intervista al Professore Francesco Vetrò sul futuro delle rinnovabili

Articolo Verona Network dedicato



L’energia resta il tema dominante della chiusura di quest’anno e dell’avvio del 2023: i prezzi delle materie prime energetiche sono ancora molto elevati e il clima di incertezza legato all’andamento del conflitto russo-ucraino non aiuta a riportare in sicurezza il mercato.

Resta quindi “incandescente” il tema dell’approvvigionamento energetico, della diversificazione delle fonti di energia e – in questo – la crescita di produzione delle rinnovabili nel nostro Paese. Verona Network ha intervistato il nostro Presidente del CDA: Professor Francesco Vetrò, già presidente del GSE, docente universitario, uno dei massimi esperti in Italia del settore.

«Gli obiettivi di decarbonizzazione al 2025-2030 e lo straordinario aumento della bolletta energetica – spiega Francesco Vetrò – aprono una nuova stagione di investimenti legati alla scelta, europea e nazionale, di incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Si tratta di somme ingenti, il cui impiego richiederà determinazione, qualità e rispetto dei tempi di esecuzione, pena la decadenza dagli incentivi pubblici e, soprattutto, il fallimento dell’obiettivo di decarbonizzazione».

La domanda spontanea è quale tipo di rinnovabili possiamo sviluppare in Italia?

«Tra le fonti rinnovabili, significativo è l’apporto che potrà dare quella solare. Si stima che nei prossimi quattro anni ci sarà un forte incremento del fotovoltaico e si ipotizza che nel 2025 il parco solare dell’Unione Europea sia destinato quasi a raddoppiarsi, passando da circa 160 GW a circa 300 GW di capacità installata. In Italia la sfida è ben maggiore, stante gli scarsi risultati al 2021 e l’obiettivo di raggiungere quota 51 GW entro il 2030 quale risultante dall’attuale Piano nazionale integrato energia e clima. Come Cubi siamo pronti alla sfida: ci posizioniamo tra i principali player per competenze ed affidabilità. Ed anche, mi sia consentito, per filosofia di approccio: da un grande male può nascere un grande bene; ma serve studiare il momento contingente, cogliere il cambiamento ed individuare le opportunità di business ad esso connesse. Solo così il momento congiunturale può essere vissuto come una grande opportunità e non un male inevitabile contro il quale non c’è nulla da fare».

Quali i benefici – economici e non – per un’azienda che intende investire in tale settore?

«Convertire l’energia solare in energia elettrica grazie ad un impianto fotovoltaico è sicuramente vantaggioso sia in termini ambientali sia in termini economici. La nostra azienda può aiutare gli operatori a valutare puntualmente il vantaggio economico ed ambientale che può trarsi dall’installazione di un impianto fotovoltaico. Cubi già adesso affianca il cliente fin dallo studio di un business plan dedicato all’identificazione del costo totale di realizzazione del progetto e le spese di mantenimento, da un lato, e gli introiti complessivi generati dall’installazione nel tempo; introiti anche indiretti, in termini di ‘risparmio economico generato dall’utente’.

Nella modellazione del business plan ci si avvale di tecnici specializzati che con software dedicati sono in grado di valutare tutte le variabili del progetto (esposizione, giornate di cattivo tempo, rendimenti correlati alla situazione climatologica di riferimento) e tradurli con scelte progettuali dedicate in valori determinati che non lasciano incertezze nella determinazione del punto di ritorno dell’investimento. Da ultimo, ma non ultimo per importanza, la capacità e le competenze di Cubi di gestire tutto l’iter amministrativo dall’autorizzazione dell’impianto alla connessione alla rete del distributore, la capacità di svolgere la manutenzione e l’assistenza dell’impianto, oltre alla disponibilità di un vasto stock di pannelli fotovoltaici per i nostri clienti».

Qui l'intervista completa